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L’AMAZZONIA BRUCIA – CAUSA 1: IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

La mappa mostra la differenza di temperatura media tra lo scorso luglio e la media del periodo 1961-2010. Come sappiamo, a causa del cambiamento climatico, il mondo è più rosso che blu: la temperatura è in quasi ogni parte del mondo maggiore rispetto a quella misurata in passato.Adesso concentriamoci sulla regione amazzonica: si può leggere da questa mappa che nel mese di luglio 2019 la temperatura è stata di circa 2.5°C al di sopra della media…cosa vuol dire?Vuol dire maggiore evaporazione dell’acqua contenuta nel suolo, vuol dire…che se qualcuno appicca il fuoco è più facile che questo si sviluppi su una vasta area, perchè trova meno umidità a contrastarlo.La distruzione della foresta amazzonica che stiamo osservando in questi giorni, è sicuramente aiutata dall’aumento della temperatura terrestre. Ma non basta, le cause non sono antropiche solo in maniera indiretta, ma anche in modo molto diretto…stay tuned!https://www.ncdc.noaa.gov/sotc/global/201907

BENEFICI DEGLI ALBERI IN CITTÀ #9

La creazione e il mantenimento di aree verdi urbane richiede un certo grado di lavoro manuale che deve essere garantito per tutto l’anno.
Pertanto, l’investimento in nuovi posti di lavoro non solo aiuta a mantenere i membri della comunità impiegati, ma serve anche a rilanciare l’economia locale attraverso un aumento della spesa e delle imposte sui redditi che vengono generati, contribuendo a garantire la solvibilità finanziaria delle amministrazioni comunali (Ferrini e Fini, 2017).

Ailanthus altissima (ailanto)

Originario della Cina nordoccidentale e centrale, l’ailanto è naturalizzato in praticamente tutte le zone con clima temperato, cresce rapidamente e può raggiungere altezze di 15m in 25 anni. È poco longevo e in genere non vive più di 50 anni, ma è in grado di generare numerosi polloni dalle radici che gli permette di creare numerose piante figlie geneticamente identiche.Data la sua straordinaria capacità di vivere in ambienti degradati e la sua scarsa necessità di nutrimenti, l’ailanto si diffonde spontaneamente, tende a soppiantare le piante alloctone che gli crescono vicino e la sua eradicazione è difficile, perché l’albero ricaccia vigorosamente se tagliato.A conferma di tutto ciò, l’alberello di ailanto presente nel parchetto autogestito è nato spontaneamente.

PILLOLE DI CAMBIAMENTO CLIMATICO #6: GLI EFFETTI – parte 1

I cambiamenti climatici sono già in atto. E’ difficile distinguere quali eventi atmosferici siano direttamente causa del riscaldamento globale, tuttavia, usando prevalentemente modelli climatici globali, l’ IPCC ha tracciato il seguente quadro generale (https://www.ipcc.ch/report/ar5/wg2/) sugli impatti climatici:1. un generico e diffuso aumento delle temperature, con riscaldamenti più evidenti nelle regioni a clima freddo e durantel’inverno;2. un rafforzamento dell’intensità del ciclo idrologico, e degli eventi ad esso connesso: piogge, cicloni, trombe d’aria, uragani, alluvioni,…Le temperature e le precipitazioni non varieranno solo come valore assoluto (aumento o diminuzione in base alla circolazione atmosferica e quindi alla zona del globo considerata), ma soprattutto in termini di maggiore frequenza di “EVENTI ESTREMI”. Sono quegli eventi atmosferici che accadono con una probabilità molto bassa, come forti trombe d’aria, ondate di calore, violente grandinate etc. E’ importante sottolineare che tali eventi riguardano entrambi gli estremi delle diverse variabili climatiche: alcune zone del mondo vedranno un aumento delle temperature, altre una loro diminuzione (confermando però a livello globale l’aumento della temperatura terrestre); alcune zone dovranno fronteggiare sempre più eventi piovosi come bombe d’acqua e conseguenti alluvioni (basta pensare alle alluvioni che ormai ogni autunno colpiscono la Liguria), mentre altre si troveranno a far fronte a siccità e rischio desertificazione. La modifica dei cicli idrologici, inoltre, impatta sull’assetto delle risorse idriche.Nella figura (IPCC AR5, SPM) si nota come negli ultimi decenni il numero di impatti attribuiti (in base a evidenze scientifiche) ai cambiamenti climatici sia aumentato: sicuramente tale aumento è giustificato da una maggiore conoscenza di base, ma al contempo le pubblicazioni scientifiche sono limitate in molti paesi. Ogni simbolo si riferisce ad una diversa categoria di impatto: se il simbolo è pieno vuol dire che il cambiamento climatico ha avuto un ruolo preponderante nel determinare quell’impatto; se il simbolo ha solo il contorno, invece, il contributo è minore. I rettangoli accanto ai simboli indicano invece il livello di confidenza scientifica: più rettangoli indicano l’esistenza di un gran numero di articoli scientifici che attribuiscono quell’impatto al cambiamento climatico. Ad esempio, osservando l’europa, possiamo notare come ci siano molti studi che sono concordi nell’attribuire un ruolo rilevante al cambiamento climatico come causa dello scoppio di incendi, dell’alterazione degli ecosistemi marini e degli impatti sulla salute umana (ad esempio a causa di ondate di calore, come quella di cui abbiamo parlato recentemente: https://tinyurl.com/y473a8yo). A livello globale, invece, la fusione dei ghiacci e gli effetti sull’idrologia sono sempre ritenuti strettamente connessi col cambiamento climatico.

BENEFICI DEGLI ALBERI IN CITTÀ #8

Attraverso l’uso diretto delle aree verdi (sopratutto ricreative), gli abitanti di un quartiere beneficiano di una migliore forma (Lachowycz e Jones, 2011). Non solo la quantità, ma anche la qualità degli spazi verdi urbani fornisce un presupposto importante per le diverse attività fisiche (World Health Organization, 2016).
Questo è fondamentale non solo per il benessere del singolo, ma anche perché si ha una diminuzione sostanziale dei costi della sanità pubblica.

Chamaerops humilis (palma nana)

Unica specie di palma europea insieme alla palma cretese (Phoenix theophrasti), la palma nana si presenta come un cespuglio sempreverde che può raggiungere i 2-5 m di altezza.È utilizzata prevalentemente a fini ornamentali, anche se i suoi germogli venivano utilizzati in tempi di carestia in sostituzione della patata e la fibra ottenuta dalle foglie può essere utilizzata per la fabbricazione di funi, corde e stuoie.

PILLOLE DI CAMBIAMENTO CLIMATICO #5: E’ COLPA DELL’UOMO?

La risposta, semplicemente, è sì. A dirlo sono la stragrande maggioranza dei climatologi (https://tinyurl.com/y2p78ah4), esperti che studiano il clima da decenni. Sommando tra di loro tutte le forzanti naturali che potrebbero incidere sulla variaizone di temperatura terrestre (variazioni di orbita terrestre, eruzioni dei vulcani, cicli delle macchie solari,etc), non si riesce a spiegare l’incremento esponenziale di temperatura che si è osservato a partire dalla seconda rivoluzione industriale.Per chi avesse ancora dubbi, consigliamo questo link: https://www.bloomberg.com/…/2015-whats-warming-the-world/ dove viene messo in evidenza quale sia l’impatto, in termini di aumento di temperatura, di diversi fattori naturali e antropici.Come abbiamo visto, l’aumento della concetrazione della CO2 (curva di Keeling e Hockey Stick, https://tinyurl.com/y6ljt6y7) è strettamente connesso con l’aumento della temperatura terrestre, a causa dell’aumento dell’effetto serra. Tuttavia, ci sono ancora molte personalità che ritengono che il cambiamento non sia causato dall’uomo, o addirittura che non esista. Questi sono chiamati “negazionisti”, ed il loro rifiuto nel credere ai dati scientifici è frutto di un meccanismo di difesa tipico della razza umana, che tende a rimuovere, a sminuire, a non accettare problemi di una gravità eccessiva per essere compresi. E’ ciò che è successo, ad esempio, durante la seconda guerra mondiale, quando nonostante le lunghe file di deportati, si negava l’esistenza dei campi di concentramento (interessante a tal proposito gli studi di Naomi Klein).
In questo sito, invece, le principali argomentazioni negazioniste vengono smontate una per una: https://skepticalscience.com/translation.php?lang=17
Buona lettura!