Skip to main content

5 anni-zam-Milanosud! Party reggae&dancehall

ZAM-5 anni nel profondo sud della metropoli!
PARTY Reggae-DanceHall
5 ottobre dalle 21

ingresso: 5 eurini (teatro+serata)

Da quando abbiamo messo piede a Milano sud ci teniamo a festeggiare ogni meraviglioso anno passato qui, ai margini della città.
questo è il 5° anno (quasi 9 anni di zam) di persistenza a Milano sud e vogliamo festeggiarlo con tutt voi!

ore 20: CELLE DI CONTROLLO
Spettacolo teatrale di e con LPA (Lento Però Avanzo) collettivo teatrale di 100celle aperte

Dalle 21:
Rap Caverna Posse + open mic
Jeebo by I-Tal Sound
Powaflowa Soundsystem
SoulJah Rebels

durante tutta la serata Mostra fotografica edo-iacs-nino romeo

rispetta lo spazio, rispetta le persone.
no sessismo, no machismo, no razzismo, no polizia

Continua a leggere

Consumo di suolo, rapporto ISPRA

“Secondo le prime stime, avvertono Ispra e Snpa, negli ultimi sei anni l’Italia ha perso superfici che erano in grado di produrre tre milioni di quintali di prodotti agricoli e ventimila quintali di prodotti legnosi, di assicurare lo stoccaggio di due milioni di tonnellate di carbonio e l’infiltrazione di oltre 250 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde aggravando la pericolosità idraulica dei nostri territori. Ancora, il recente consumo di suolo produce anche un danno economico potenziale che viene compreso tra i 2 e i 3 miliardi di euro all’anno, dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici del suolo, cioè l’insieme delle risorse naturali che forniscono beni e servizi all’umanità.”
Comunicato stampa Ispra – Snpa: bit.ly/2kSlbsb
Rapporto 2019 sul consumo di suolo in Italia – bit.ly/2moyzoF

L’amazzonia continua a bruciare, ma la notizia è già passata di moda

L’Amazzonia continua a bruciare, ma dopo la prima settimana in cui tutti abbiamo urlato all’emergenza ed al disastro, l’attenzione è diminuita.Questo è il tipico approccio emergenziale, dove si dedica grande attenzione all’evento catastrofico di turno per qualche giorno, e poi si passa al prossimo evento che può cogliere l’attenzione del pubblico.Tuttavia, purtroppo, i cambiamenti climatici non sono la solita emergenza, e anche utilizzare questo termine per definirli può essere fuorviante, se non addirittura controproducente.I cambiamenti climatici non si rallentano con misure d’urgenza, ma sono un problema sistemico e strutturale.Nella mappa, gli incendi attualmente in corso (nelle ultime 24h) nella regione amazzonica (fonte: https://bit.ly/2lLZSc2): la situazione si commenta da sola.

L’AMAZZONIA BRUCIA – CAUSA 2: IL SISTEMA CAPITALISTA

Si prevede che il Brasile continuerà anche quest’anno la forte espansione delle coltivazioni intensive di soia: secondo le stime governative, è prevista un’espansione di oltre il 3% rispetto all’estensione attuale, a partire da Settembre. I nuovi terreni agricoli si ottengono in un modo molto semplice: dando fuoco ai terreni precedentemente afforestati.Basta fare 1+1 per capire che il terreno lasciato libero dalla foresta appositamente bruciata verrà utilizzato per l’agricoltura intensiva di soia, sommandosi ai terreni già nelle mani delle grandi imprese agricole.[qui è possibile monitorare l’andamento della deforestazione alivello globale -> https://bit.ly/2L9gwv1]Tra i fattori che hanno più influenzato tale politica agricola vi è sicuramente la guerra commerciale tra USA e Cina, che ha permesso alla soia brasiliana di mantenere dei prezzi estremamente competitivi. La Cina, infatti, era uno dei maggiori importatori di soia statunitense, ma adesso sta rivolgendo la sua attenzione proprio alla soia brasiliana… [https://reut.rs/2o3ez8B]Dobbiamo anche ricordare che la maggior parte della soia prodotta NON è usata per l’alimentazione umana ma per quella animale: soia prodotta da agricoltura intensiva viene usata per nutrire animali chiusi in allevamenti intensivi, la cui carne verrà poi mangiata da quella piccola fetta ricca di popolazione mondiale: noi compresi. [https://bit.ly/2MKhFvI]Come si chiama questo sistema di sfruttamento della terra, degli animali, delle risorse naturali al fine di aumentare il profitto di poche multinazionali e di garantire un tenore di vita ad una percentuale irrisoria della popolazione mondiale, a discapito del resto delle specie viventi? Capitalismo.Non basta manifestare in piazza: al prossimo boccone, pensiamo alla catena di effetti che potrebbero collegarlo al rogo dell’Amazzonia.