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Comunità

  • Aurora

    Combatti la Paura – Distruggi il Fascismo
    Aurora.
    Quella che sorge dopo le azioni partigiane.
    Sopra le caserme assaltate e I camion sabotati.
    Sopra i manifesti che incitano alla sovversione.
    Aurora.
    Il carattere che compone proclami di libertà.
    Che circola nella canna delle bici delle staffette.
    Che macina parole nelle tipografie nascoste della resistenza.
    Aurora è il carattere clandestino che chiama all’azione, a squarciare la notte, a riprendere una lotta che non è mai finita.

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  • Milano in Movimento

    Competenti e di parte: informazioni e notizie dalla Milano che si muove – ogni giorno.


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  • De Gener Azione

    Come mai sono ancora all’ordine del giorno notizie che parlano di agguati e pestaggi alle coppie gay? Come mai ci sono ancora pubblicità che offrono come unico modello di famiglia quella del Mulino Bianco? Perché la percentuale di violenze di genere tra le mura domestiche in Italia è del 94%? Come mai l’educazione sessuale nelle scuole ha smesso di essere una priorità? Perché le donne si trovano ancora a dover subire discriminazioni? Come mai viviamo in un mondo in cui la sofferenza delle categorie sociali considerate deboli viene ignorata?
    Viene naturale chiedersi come mai, in un mondo come il nostro, figlio di una promessa di progresso e benessere per tutti o almeno per noi occidentali, la sofferenza dilaghi e venga ignorata, innanzitutto dalle istituzioni, ma persino dalle stesse persone che ci circondano.
    È da questa sofferenza inascoltata, spesso legata alla nostra età, etnia, posizione sociale o identità di genere, che è nata la nostra necessità di lottare. Crediamo che genere, razza e classe siano condizioni sociali interconnesse e vanno analizzate insieme per avere una chiave di lettura completa del reale.
    Ma come mai non si riesce a parlare di questioni di genere senza iniziare una disputa infinita? Perché spesso si scade nella dinamica accusatrice/accusatore? Perché è così difficile decostruire certe dinamiche interiori e il proprio ruolo?
    Come si fa a mettere in discussione l’assetto di un’intera società e quindi i rapporti di potere e gli equilibri sottostanti?
    La prima risposta che ha dato inizio al nostro percorso è quella di partire dai rapporti umani, sempre più difficili nell’era del narcisismo dilagante e del nichilismo più sfrontato. Rapporti umani a cui manca l’elemento fondamentale: la comunicazione, intesa come capacità di mettere in comune esperienze e saperi, per creare un terreno di lavoro condiviso nel quale le differenze sono una risorsa e non un ostacolo.
    Sappiamo quanto il potere patriarcale e capitalista sia insidioso; costruisce gabbie invisibili per contenerci, per limitare la nostra libertà di espressione e autodeterminazione se non decidiamo di sottometterci alle logiche di mercato. Condizionano il nostro modo di comunicare rendendolo violento e prevaricante, incapace di sentire i veri bisogni dell’altro come i nostri. Siamo succubi di una cultura che ci vuole schiave dell’apparenza e che per emergere chiede di oscurare tutto ciò che va contro il potere costituito.
    Per questo abbiamo deciso di partire dal contesto che per primo deve mutare per poter cambiare il mondo: noi stesse e noi stessi.
    Il cammino da intraprendere è lungo e richiede il grande sforzo di mettere in discussione tutto ciò che compone la nostra zona di conforto, di decostruire tutti quei condizionamenti che impediscono la visione di un’alternativa. Alternativa necessaria per una scelta che sia veramente libera. Crediamo che andare oltre al binarismo di genere sia la condizione necessaria da cui partire così da rendere lo scambio paritario quindi tra persone e non tra uomini e donne.
    La Sveltina – Dialogo sui Generis è lo strumento che abbiamo individuato per abbattere le barriere della comunicazione, siano esse di stampo culturale o dettate dalla paura di mettersi in gioco. Un dialogo di 7 minuti stimolato da spunti riflessivi. Al settimo minuto si cambia partner. L’attività può essere adattabile a diversi temi relativi alle questioni di genere ma non solo, e ha riscosso successo proprio per la sua capacità di mettere in relazione soggetti di genere, classe, etnie diverse. La chiave è partire da sé. Partire da sé significa per noi essere capaci di portare attraverso il vissuto di ciascuna, il vissuto di tutte quelle persone che oggi pagano il prezzo della crisi del capitale. Partire da se non significa fermarsi alle parole, ma essere in grado dalle parole di passare all’azione e occuparsi del reale attraversando le lotte che vivono sul territorio.
    Da qui infatti nasce il nostro nome DeGenerAzione. Non solo un nome ma un’attitudine, quella di stare tra la gente e portare la pratica femminista nelle strade, nelle piazze, porta a porta.
    Un femminismo che per noi ha come condizione necessaria l’uscita dal separatismo.
    Pur riconoscendone l’importanza storica e la necessità in alcune lotte attuali come pratica di autodeterminazione in un contesto in cui le donne sono escluse dalla vita sociale e politica, riteniamo che oggi, nel qui ed ora, la chiave sia quella di attraversare questo cambiamento con compagni e compagne di ogni genere.
    Adottiamo il concetto di queer come “modo” in cui va in scena il genere e ci proponiamo di attraversare un percorso di cambiamento che pone al centro il genere come una delle chiavi di lettura del reale, senza cui si può solo avere una visione parziale e deficitaria.
    Combattere il patriarcato e distruggere il binarismo di genere, smantellare i confini fisici e mentali e avere una società priva di classi sociali che mirino solo a dividere e a discriminare sono per noi le basi necessarie per costruire un mondo migliore, immaginandolo insieme.
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    L’associazione di promozione sociale Mutuo Soccorso Milano nasce nel 2020 da un’iniziativa della brigata di solidarietà attiva Lena-Modotti, nel contesto della crisi sanitaria e sociale dovuta alla pandemia di Covid-19.

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